La Sezione Canottaggio della Canottieri Mestre ha adottato un Regolamento per l’utilizzo delle attrezzature nautiche durante la navigazione in laguna (approvato dal Consiglio di Sezione in data 23/06/2021).

CANOTTIERI MESTRE – Sezione CANOTTAGGIO

NORME E REGOLE PER LA PRATICA DEL CANOTTAGGIO IN LAGUNA

Premessa:

Con il presente documento si intende informare tutti i Soci della Canottieri Mestre, che praticano il canottaggio, delle norme e regole, anche comportamentali, da rispettare per poter praticare il canottaggio in laguna con un accettabile margine di sicurezza.

TESSERAMENTO ALLA F.I.C. (Federazione Italiana Canottaggio)

Tutti i Soci praticanti possono richiedere il tesseramento alla F.I.C. come “amatore” previo pagamento in segreteria della quota di tesseramento decisa dalla FIC stessa.

NORME PER LA PRATICA IN SICUREZZA DEL CANOTTAGGIO AMATORIALE 

Il presente regolamento definisce le norme di comportamento che i soci della Canottieri Mestre, abili all’uso delle imbarcazioni di canottaggio, sono obbligatoriamente tenuti a seguire nell’uso delle imbarcazioni (canoini, doppi canoe, jole, GIG, coastal rowing, imbarcazioni “tipo olimpico), nell’ambito dell’attività sociale ed in occasione di trasferte esterne.

Premessa

Per l’utilizzo delle imbarcazioni, è obbligatoria la frequenza di un corso di addestramento, tenuto presso la SCM da istruttori qualificati e di durata non inferiore ad ore 10.La frequenza con esito positivo sarà attestata dall’istruttore: senza tale certificazione non sarà consentito l’uso delle imbarcazioni.La presente norma entra in vigore dalla data di adozione del presente regolamento e riguarda i soci di nuova e prima iscrizione alla SCM .

Per il pregresso l’autorizzazione è consentita, da parte dei responsabili e dei tecnici della sezione, per conoscenza diretta dei soci o previa verifica pratica, in occasione della prima uscita.

Sono esentati dal corso i soci con documentata esperienza agonistica.

 Articolo 1

Parco barche                                                                                                  Le imbarcazioni a disposizione dei soci sono contraddistinte da un numero progressivo visibile a prua di ognuna di esse. Con la medesima numerazione vengono identificati i relativi remi e l’eventuale timone.

L’elenco delle imbarcazioni, che indica tipologia ed eventuale nome della barca è affisso all’ingresso del locale che le ospita.

Nel caso di imbarcazione indisponibile per motivata decisione del responsabile di sezione, l’elenco o l’imbarcazione riporteranno apposito avviso.

Ogni socio, prima dell’uscita in barca, è tenuto a verificare la disponibilità della barca e non potrà farne uso, se indisponibile, salvo personale e diretto assenso del responsabile di sezione.

Le imbarcazioni, per essere idonee all’uscita, devono essere fornite della seguente dotazione di bordo, oltre che di timoneria e remi in perfetta efficienza:

un giubbino salvagente per ogni componente l’equipaggio, compreso il timoniere (tale dotazione non è obbligatoria per le imbarcazioni dotate di compartimenti stagni); per le imbarcazioni con timoniere sono inoltre necessari, un fischietto, un mezzo marinaio/pagaia ed una cima di almeno sei metri.

Articolo 2

Utilizzo delle barche                                                                                       È vietato utilizzare imbarcazioni prive delle dotazioni di bordo: il socio che ne verificasse la mancanza è invitato a segnalare il fatto ai responsabili di sezione o al responsabile della sezione amatoriale.

È obbligatorio, inoltre, segnalare appena possibile ogni danno riscontrato prima dell’utilizzo o verificatosi durante l’uscita (è preferibile una documentazione fotografica). In caso di danni ingenti dovuti ad incuria, incompetenza o uso improprio delle imbarcazioni, la decisione in merito alla ripartizione dei costi di riparazione sarà sottoposta al Consiglio Direttivo.

In occasione delle uscite, almeno un componente di ogni equipaggio deve essere dotato di telefono cellulare: si può derogare da tale obbligo per le uscite nello specchio d’acqua antistante la Società e ricompreso fra Punta San Giuliano, isola di Tessera, Murano, Cannaregio e ponte della Libertà, nonché nello specchio d’acqua oltre il Ponte della Libertà e sino al Canale Vittorio Emanuele, all’isola del Tronchetto ed alla località dei Pili (comunque sempre preferibile averlo).

Gli specchi d’acqua sopra elencati sono l’ambito di operatività delle imbarcazioni “canoe” e “doppio cànoe”, nonché delle imbarcazioni di tipo olimpico in uso ai soci non agonisti.

In occasione di ogni uscita, è obbligatorio compilare il relativo registro, con indicazione della barca, nome di almeno un componente l’equipaggio (il timoniere/capobarca per le relative imbarcazioni) e relativo numero di cellulare (se necessario), data e ora dell’uscita e presumibile ora di ritorno.

Al rientro, dovrà essere indicata nel registro l’ora di arrivo.

Per le uscite di più giorni e le trasferte con uso del carrello, dovranno essere presi accordi con il responsabile di sezione/delegato alle attività amatoriali per verificarne la disponibilità.

Articolo 3

Alaggio e rimessaggio delle imbarcazioni                                              Particolare cura ed attenzione dovrà essere riservata alle operazioni di alaggio, precedente all’uscita in acqua, e di rimessaggio, successivo al rientro in sede nautica.

I soci utilizzatori dovranno movimentare l’imbarcazione, evitando di provocare danni alla propria ed alle altre barche, con le manovre imparate al momento dell’apprendistato (corso di formazione e disposizioni impartite dai soci esperti).

Almeno nel primo anno di pratica del canottaggio, è opportuno e raccomandato che il nuovo socio chieda la collaborazione e supervisione dei soci anziani, nell’uso delle barche singole o doppie: il socio anziano è tenuto alla collaborazione.

Per le imbarcazioni con capo barca, quest’ultimo impartirà le necessarie disposizioni.

Le imbarcazioni ed i remi dovranno essere ricollocati nella medesima posizione da dove sono state prelevate; altrettanto deve essere fatto per le dotazioni di bordo.

Al termine dell’uscita è d’obbligo procedere all’immediato rimessaggio della barca, evitando di lasciarla provvisoriamente sui cavalletti o sul pontile d’attracco.

Prima di provvedere al ricovero, la barca dovrà essere adeguatamente lavata e, per le barche in legno, è d’obbligo un’accurata asciugatura (per tutte le barche)

Le operazioni dovranno svolgersi senza intralciare altri soci e provvedendo, ogni volta, a preparare i cavalletti idonei (più piccoli per le imbarcazioni senza timoniere), da riporre dopo il ricovero della barca, se non più necessari nella giornata.

Per le imbarcazioni con timoniere e per le altre imbarcazioni multiple, l’equipaggio provvederà in autonomia al prelievo della barca dal suo ricovero; altrettanto farà al rientro.

Per i singoli (in particolare per il canoino), il socio dovrà chiedere l’aiuto dell’addetto al cantiere, ovvero di altro socio presente in banchina.

Ogni praticante del canottaggio presente è tenuto a dare assistenza, se richiesta, ad un altro socio impegnato nella movimentazione della barca in uso e, nel caso di difficoltà, dovrà autonomamente intervenire in aiuto.

Per garantire sicurezza ed efficienza dei mezzi, i soci sono tenuti a collaborare attivamente con gli organi sociali, segnalando tempestivamente guasti, manchevolezze e degrado delle imbarcazioni, dei remi e delle dotazioni di bordo, come già precisato al precedente art. 2.

Articolo 4

Norme di comportamento in ambito lagunare                                            In occasione delle uscite, ogni equipaggio è tenuto al rispetto delle norme relative alla navigazione in ambito lagunare, proprie della propria tipologia di imbarcazione, dettate dalle autorità pubbliche competenti (Comune di Venezia, Capitaneria di Porto, ex Magistrato alle Acque, ecc.).

La conoscenza di tali norme è particolarmente rilevante, nel caso di attraversamento di specchi d’acqua, lontani dalla sede sociale, con traffico promiscuo e rilevante moto ondoso.

In questo caso, assume un ruolo essenziale il timoniere dell’imbarcazione, agli ordini del quale il resto dell’equipaggio deve rigorosamente attenersi.

La navigazione al di fuori dei canali segnalati dovrà svolgersi con la massima attenzione e prudenza, in relazione a bassi fondali ed a eventuali possibili ostacoli.

Articolo 5

Il timoniere/capobarca                                                                                 Il timoniere/capobarca deve essere un socio maggiormente informato sulle norme che regolano la navigazione, sulle condizioni meteorologiche ed ambientali dell’ambito lagunare e sulle manovre da eseguire per una navigazione in sicurezza ed un ormeggio corretto.

A tal fine, la SCM organizza corsi di aggiornamento in materia, a cura di esperti qualificati, la cui frequenza, con esito positivo, è requisito necessario per esercitare il ruolo, acquisendo la relativa qualifica.

La frequenza del corso è vivamente raccomandata anche per i soci non interessati al ruolo.

In sede di prima applicazione del presente regolamento, la qualifica di timoniere/capobarca potrà essere rilasciata dal Consiglio di Sezione ai soci con almeno 10 anni di iscrizione (anche non continuativi) alla Società e nota attività di canottaggio, ovvero con la certificata partecipazione ad almeno 5 edizioni della “Vogalonga” o della “Vogadalonga” di Grado su imbarcazioni di voga all’inglese.

Nessuna imbarcazione con timoniere potrà essere autorizzata all’uscita in assenza di almeno un componente dell’equipaggio con la qualifica di timoniere/capobarca.

Il timoniere qualificato potrà affidare temporaneamente il timone ad altro componente l’equipaggio, mantenendo comunque il ruolo di capobarca cui spetta ogni decisione sul proseguimento, o meno, dell’uscita, sulle eventuali soste e sulle migliori rotte.

Articolo 6

Condizioni meteorologiche e relativi comportamenti                                  A prescindere di quanto disposto dalla Società in caso di limitazione delle attività, a seguito di condizioni meteo avverse, disposizioni che hanno naturalmente valore anche per il canottaggio, nonché da quanto disposto dai responsabili di sezione, viste le particolari caratteristiche delle imbarcazioni, ogni equipaggio è tenuto ad esercitare, in ogni caso, il principio di precauzione, laddove la possibile evoluzione delle condizioni meteorologiche (vento, nebbia, pioggia) renda probabile qualunque situazione di pericolo.

Nel caso di imbarcazioni con capobarca, la scelta in merito spetta a questo componente dell’equipaggio.

Nel caso di peggioramento del meteo durante l’uscita, l’equipaggio è tenuto a rientrare, nel minor tempo possibile, alla sede sociale.

Ove questo fosse sconsigliabile, l’equipaggio dovrà raggiungere un luogo riparato, dove ormeggiare e mettere in sicurezza l’imbarcazione, avvertendo la sede della Società.

Di preferenza, si consiglia di raggiungere, se necessario e possibile, la sede di altra società remiera, cui chiedere assistenza.

Nel caso di naufragio o pericolo imminente, ogni componente l’equipaggio è tenuto ad indossare (se possibile ed in dotazione) il giubbino salvagente.

Salvo situazioni di grave pericolo che lo sconsiglino, è tenuto a non abbandonare l’imbarcazione in attesa di soccorso; se possibile potrà tentare di raddrizzare l’imbarcazione che si fosse capovolta, per tentare di risalire a bordo.

L’uscita delle imbarcazioni è vietata dalla mezz’ora prima del tramonto.

Il rientro deve avvenire entro la mezz’ora dal tramonto.

Uscite serali potranno essere concordate con il responsabile di Sezione o il responsabile dell’attività amatoriale, assicurando a bordo idonee dotazioni per la voga notturna (tali uscite saranno autorizzate solo pere eventi particolari).

Articolo 7

L’ormeggio                                                                                                    La manovra di ormeggio, viste le caratteristiche di fragilità delle imbarcazioni, dovrà essere eseguita con la massima cautela, tenuto conto delle condizioni meteo (vento e visibilità) della corrente di marea e del moto ondoso: in generale si dovrà procedere controvento e controcorrente.

Ogni approdo dovrà consentire la messa in sicurezza dell’imbarcazione, evitando ogni rischio derivante dal moto ondoso, e condizioni consone ad una agevole discesa/risalita a bordo.

Ove possibile, dovranno essere privilegiati pontili d’approdo specifici per il canottaggio.

In nessun caso, nella discesa a terra, l’imbarcazione potrà essere lasciata incustodita, se a rischio di danni a scafo e dotazioni.

Per le imbarcazioni con timoniere, il responsabile delle scelte di ormeggio e delle relative manovre è il timoniere.

Articolo 8

Uscite in mare

Le uscite in mare aperto sono vietate.

Ogni eventuale deroga dovrà essere concordata per iscritto con il responsabile di sezione, con esatta indicazione della data, dei tempi, dei luoghi, dello specifico tragitto e dei componenti l’equipaggio, individuando un responsabile sempre raggiungibile telefonicamente.

Il timoniere deve aver frequentato il corso specifico realizzato dalla Società, di cui all’art.5 : deroga specifica e motivata potrà essere concessa dal responsabile di sezione.

L’equipaggio deve disporre, a bordo, di specifica cartografia del tratto di mare e di indicazione dei luoghi di eventuale rifugio.

In questo caso trova attuazione, per quanto applicabile, il vigente Regolamento della FIC, relativo all’attività di Coastal Rowing, cui si rinvia.

Articolo 9

Norme di comportamento in occasione di trasferte                                    In occasione di trasferte di soci ed imbarcazioni sociali, con l’utilizzo di furgone e carrello, la relativa richiesta deve essere presentata, al responsabile di sezione, con almeno sette giorni d’anticipo.

Nelle trasferte valgono i medesimi obblighi di comportamento sopra elencati.

Articolo 10

Uso delle imbarcazioni di tipo olimpico                                                      Per quanto attiene l’uso delle imbarcazioni olimpiche, valgono, per i soci iscritti alla FIC, le disposizioni federali in materia di sicurezza e quanto disposto da dirigenti ed allenatori.

Per i soci amatori non iscritti alla FIC, valgono le disposizioni e le raccomandazioni impartite dal responsabile di sezione e dall’allenatore, fermo restando l’obbligo di utilizzo delle imbarcazioni negli specchi d’acqua precisati all’art.2, vicini alla sede sociale.

L’uso di queste imbarcazioni è comunque condizionato alla valutazione pratica, da parte dell’allenatore, della specifica idoneità all’uso (verranno stabilite dal responsabile/allenatore le imbarcazioni di tipo olimpico utilizzabili dai soci esperti).

Articolo 11

Minorenni                                                                                                      Ai soci minorenni, nell’ambito delle attività amatoriali, è consentita solo la partecipazione ad equipaggi multipli con timoniere (che non può essere il minore medesimo), se accompagnati da un genitore.

Il presente regolamento non norma le attività dei minori, realizzate nell’ambito agonistico e stabilite dalle specifiche disposizioni della FIC.

Articolo 12

Sanzioni                                                                                                        La violazione delle norme del presente Regolamento comporta una valutazione da parte del Consiglio di Sezione che, per le violazioni di minore entità, richiamerà il socio alla correttezza dei comportamenti e, per quelle più gravi, o reiterate, procederà con gli opportuni provvedimenti disciplinari.

Il presente Regolamento verrà portato a conoscenza dei soci con forme e strumenti atti alla massima diffusione.In particolare, per i nuovi soci dovrà essere assicurata la presa visione personale.Eventuali nuove norme emanate dalle pubbliche autorità in materia, se in contrasto con il presente regolamento, avranno immediata prevalenza su di esso e la Società provvederà alle necessarie modifiche del testo.

Per i soci agonisti iscritti alla FIC, valgono le eventuali norme di comportamento in acqua più restrittive emanate dalla Federazione.

Sarà soggetto a revisione ed eventuale conferma entro un anno dalla sua adozione.

Il presente Regolamento sostituisce ogni altra disposizione in materia, adottata in data antecedente.

Venezia, 23 giugno 2021

RISCHI LEGATI ALL’ATTIVITA’ REMIERA E NORME COMPORTAMENTALI IN CASO DI SITUAZIONI A RISCHIO

ROVESCIAMENTO DELL’IMBARCAZIONE:

Il rovesciamento può essere provocato da:

  • Rottura del materiale
  • Onde dovute alle condizioni atmosferiche e marittime o da natanti a motore
  • Collisione con altre imbarcazioni od ostacoli
  • Manovra errata di uno o più vogatori dell’equipaggio

In caso di rovesciamento:

  • Indossare se possibile il salvagente
  • Se possibile raddrizzare l’imbarcazione
  • In caso contrario salire a cavalcioni dello scafo od aggrapparsi mettendo il busto fuori dall’acqua attendendo soccorsi
  • Mettere in atto tutti i mezzi per farsi individuare (fischietto, specchietto di segnalazione, movimento delle braccia, etc…)
  • Non abbandonare l’imbarcazione, che è una garanzia di sicurezza, se non nel caso di pericolo immediato (collisione imminente o altro). In questo caso utilizzare i remi come galleggianti senza cercare di recuperare l’imbarcazione
  • In caso di acqua fredda, porre attenzione affinchè il corpo non perda troppo calore ( non fare troppi movimenti e tenersi rannicchiati il più possibile; se i vogatori in acqua sono più di uno, tenersi abbracciati uno con l’altro.

I FULMINI

In caso di temporale le imbarcazioni che si spostano su un piano d’acqua sono punti particolarmente pericolosi.

L’impiego di fibre di carbonio nei particolari delle imbarcazioni e dei remi aumentano il rischio di attirare i fulmini.

E’ quindi estremamente importante interrompere l’attività in queste occasioni o anticipando il rientro o, se il tempo manca, ormeggiare a riva la barca ed allontanarsi da essa a piccoli passi (fuggire di corsa a passi lunghi può favorire la scarica elettrica dato che la differenza di potenziale tra i piedi aumenta.

LA NEBBIA

La nebbia diminuisce enormemente la visibilità degli utilizzatori del piano d’acqua e quindi può generare incidenti, le conseguenze sono:

  • Le imbarcazioni possono perdere la rotta ed entrare in zone pericolose o secche
  • Le imbarcazioni a motore dotate di radar non possono rilevare le barche a remi troppo piccole
  • In caso di ribaltamento dell’imbarcazione o di altro incidente è difficile o impossibile portare soccorso.

Cosa fare:

La nebbia in genere si sente e si vede arrivare, in questo caso:

  • Portarsi vicino ad una riva e se conosciuta seguirla a breve distanza, ma con molta attenzione, altri potrebbero fare altrettanto in senso opposto
  • In caso contrario, portarsi vicino ad una riva o in qualche altro posto tranquillo, ad esempio fuori dai canali segnati dalle briccole, cercare punti di riferimento per eventuali comunicazioni di emergenza e sospendere l’attività attendendo senza panico i soccorsi.

Le presenti norme e regole sono da ritenersi transitorie soggette a modifiche ed integrazioni. Per quanto non stabilito all’interno del presente Regolamento bisogna rifarsi alle disposizioni del Rappresentante di Sezione, della Società e del Presidente della Società.